Santa Messa a Legnano per in occasione del 20° anniversario della salita al Cielo di don Luigi Giussani

Il 22 febbraio 2005 moriva a Milano il fondatore di Comunione e Liberazione, il Servo di Dio don Luigi Giussani, l'11 febbraio 1982 avveniva il riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione.

In occasione di queste due significative ricorrenze, Venerdì 21 Febbraio alle 21:00 nella Basilica di San Magno in Legnano, Mons. Angelo Cairati, prevosto e decano di Legnano, celebrerà una Santa Messa per le comunità di CL di Legnano e zona.

La Santa Messa sarà trasmessa anche in diretta streaming su parrocchiasanmagno.it e il canale YouTube della Parrocchia.

 

In occasione del 20° anniversario della salita al Cielo di don Giussan e del 43° del riconoscimento pontificio della Fraternità di CL, sono in programma la celebrazione di Messe in Italia e nel mondo, presiedute da cardinali e vescovi. 

L'intenzione per le messe

In questo anno giubilare chiediamo a Maria “di speranza fontana vivace” la grazia di ripetere ogni giorno il nostro fiat. La Madonna di Lourdes protegga il cammino della Fraternità e faccia crescere in noi la gratitudine per il dono di don Giussani alle nostre vite e l’amore alla Chiesa che desideriamo servire. Invochiamo su di noi e sul mondo intero il dono della pace.

Davide Prosperi, presidente della Fraternità di CL, ha dichiarato:

In un anniversario così significativo, non trovo modo migliore per esprimere la nostra gratitudine se non quello di riprendere alcune parole che nel Duomo di Milano, venti anni fa, pronunciò l’allora cardinale Ratzinger celebrando i funerali di don Giussani. All’inizio della sua omelia, il cardinale descrisse don Giussani come un uomo che «sin dall’inizio era [stato] toccato, anzi ferito dal desiderio della bellezza», e che non accontentandosi «di una bellezza qualunque» aveva «trovato Cristo», capendo così che «il Cristianesimo è un incontro; una storia d’amore; è un avvenimento». L’accadere di questa “storia d’amore” ci rivela con sempre maggior chiarezza il senso di ciò che ancora Ratzinger disse nella medesima occasione: «l’amore di don Giussani per Cristo era anche amore per la Chiesa, e così sempre è rimasto fedele servitore, fedele al Santo Padre, fedele ai suoi Vescovi». Una Chiesa che ha per noi la forma concreta - come amava dire don Giussani - di un’amicizia vera, di una “compagnia al destino”, la cui unità – ce ne rendiamo sempre più conto - è la prima via di salvezza per noi stessi e di missione verso tutti.