La Bellezza è all’opera nel mondo: le linee di pastorale parrocchiale 2018/2019

 

La Bellezza è all’opera nel mondo

Linee di pastorale parrocchiale 2018/2019

 

I nostri riferimenti

Come ogni anno consegniamo alla nostra comunità parrocchiale alcune linee di cammino tratte dalle indicazioni di Papa Francesco e del nostro Arcivescovo Mario. Non si vuole qui dire tutto, ma semplicemente quello che ci sembra prioritario per la nostra Parrocchia. A livello più generale, la Chiesa si prepara a celebrare il Sinodo dei Vescovi che ha come argomento: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” (Ottobre 2018). Anche il nostro Arcivescovo, nella sua lettera pastorale “Cresce lungo il cammino il suo vigore. Il popolo in cammino verso la città santa, la nuova Gerusalemme”, ci richiama la dimensione vocazionale della vita, l’importanza di un rapporto personale con la Parola di Dio e la responsabilità di ognuno per l’evangelizzazione. Ascoltiamo le sue parole: “I cristiani testimoniano che la vita è una vocazione alla felicità della vita eterna, è una vocazione alla fraternità che ospita la pluralità di volti e di storie, di pensieri e di domande, è una vocazione alla solidarietà che soccorre ogni bisogno e ogni pena, è una vocazione alla responsabilità di condividere la gioia del Vangelo”. Per questo: “La presenza di molti cristiani in ogni ambiente di vita non può essere mascherata per timidezza, per un complesso di inferiorità, per la rassegnazione a una separazione inguaribile tra i valori cristiani e la logica della realtà mondana. I cristiani, in forza del battesimo, sono profeti di una Parola che non si limita a contestare le idolatrie, a rimproverare i peccatori, a lamentarsi della decadenza dei tempi: sono profeti, hanno proposte, hanno soluzioni, hanno qualche cosa da dire nel dialogo con tutti gli uomini e le donne di buona volontà” (n. 3.4).

La Bellezza è all’opera nel mondo

Ci è parso di scorgere un tratto comune nella predicazione di Francesco e dell’Arcivescovo Mario: la fiducia nell’opera di Dio nel mondo, nel nostro mondo, nel mio mondo. Da qui il nostro titolo: la Bellezza è all’opera nel mondo. La nostra epoca si caratterizza per un’attenzione alla dimensione estetica della vita: ciò che appare. Basti, come esempio, accennare all’imponente cura del corpo, nella sua fisicità, che oggi dilaga. Il bello sembra coincidere con l’apparire. Eppure v’è una bellezza, altrettanto estetica – che i sensi percepiscono - che ha una dimensione meno fisica e più esistenziale, legata al quotidiano. È la bellezza del dono di sé, espressa eminentemente dal volto sfigurato di Gesù sulla croce. Il crocifisso ha una sua eloquenza: ci dice che ogni forma di dono di sé, non solo non resta prigioniera della morte, ma sa far breccia anche nel cuore più indurito dal cinismo e dall’indifferenza: il ‘buon ladrone’. È bello avere un Dio così! Quando Gesù stava per morire, ed ogni bellezza vitale sembrava spenta, ‘reclinato il capo’ ci donò il suo Spirito, che, ancora oggi, pervade l’universo e il cuore di coloro che l’accolgono. Così ogni gesto di dono che noi compiamo, si unisce al suo e non va perduto, è scritto nel libro della vita. È bello avere un Dio così! Lo Spirito Santo, Bellezza di Dio, è all’opera nel mondo e non cessa di suscitare, ad ogni latitudine, anche a Legnano, donne e uomini, belle persone, che non si rassegnano alla banalità del male, non si scandalizzano delle debolezze umane, non perdono fiducia, continuando ad irradiare bellezza e speranza, con il proprio vissuto virtuoso. Senza lo Spirito Santo Dio è lontano, il Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità un dominio, la missione una propaganda, il culto un’evocazione, l’agire cristiano una morale da schiavi. Con lo Spirito Santo il Cristo risorto è presente, il Vangelo è potenza di vita, la Chiesa significa comunione, l’autorità è servizio, la missione si fa audace, la liturgia è viva. E l’uomo, nel suo agire non perde la sua umanità.

Le suore

Quattro anni fa avevo inviato alla Superiora regionale delle Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Cristo la richiesta di avere tre religiose. La domanda restò inevasa. Nella tarda primavera di quest’anno, cambiato il governo delle suore, la nuova Provinciale mi rispose positivamente. Subito chiesi al nostro Consiglio Pastorale un parere, e, tramite don Marco Lodovici, quello del Consiglio Pastorale di San Domenico. La risposta fu unanime: sì. Ecco allora la nostra Unità Pastorale Santi Magno e Domenico arricchirsi di una piccola comunità, composta da tre religiose: Suor Maria Teresa (superiora), Suor Paola e suor Liana, tutte italiane. Il loro compito è presto detto: la cura dei giovani, delle famiglie e delle persone più fragili. La convenzione con le suore prevede che esse abitino in Parrocchia a San Magno, fino a quando l’Oratorio non verrà ristrutturato e dotato di una casa per le stesse. Da subito, il loro impegno sarà sulle due Parrocchie.

La pastorale giovanile

Più semplicemente potremmo parlare di ‘lavoro’ con i giovani, da parte della comunità cristiana adulta. Se l’iniziazione cristiana si configura come accompagnamento dei piccoli all’incontro personale con Gesù nella comunità cristiana, l’impegno con i giovani assume invece una tonalità vocazionale. Attenzione, il termine è più ampio di quanto si pensi. Il documento preparatorio del Sinodo dei giovani lo spiega bene: “Come vivere la buona notizia del Vangelo e rispondere alla chiamata che il Signore rivolge a tutti coloro a cui si fa incontro: attraverso il matrimonio, il ministero ordinato, la vita consacrata? E qual è il campo in cui si possono mettere a frutto i propri talenti: la vita professionale, il volontariato, il servizio agli ultimi, l’impegno in politica?” (II,2). L’impegno con i giovani mira dunque ad aiutarli a scoprire senso e orizzonte della propria vita. Qui, il nostro sguardo non è più rivolto alla singola Parrocchia/Oratorio, ma si allarga alla Città. Vorremmo infatti ‘unificare’ la formazione dei giovani dai 20 anni in su delle nostre Parrocchie cittadine, con l’aiuto di “credenti autorevoli, con una chiara identità umana, una solida appartenenza ecclesiale, una visibile qualità spirituale, una vigorosa passione educativa e una profonda capacità di discernimento” (III,2). Questo significa che la responsabilità ultima non ricadrà su un singolo giovane sacerdote, ma su un’équipe, dove la presenza di laici, donne e uomini, sarà decisiva.

La valorizzazione dei nostri luoghi di culto

La fede e la generosità di chi ci ha preceduto, ci ha consegnato tre magnifiche chiese: la Basilica di San Magno, il Santuario di Santa Maria delle Grazie e la Chiesa di Sant’Ambrogio. È nostro dovere conservarle al meglio, sia per il culto, sia per la bellezza che sprigionano. Come vi è noto, di recente, abbiamo restaurato la facciata del Santuario, ed ora provvederemo alla potatura degli alberi intorno, affinché le foglie non intasino i pluviali della chiesa. In futuro dovremo ripristinare l’intonaco esterno, le finestre della casa canonica, la caldaia e le luci interne ed esterne. Poco alla volta ci arriveremo. Per quanto riguarda la Basilica di San Magno, stiamo cambiando la caldaia ormai desueta e approntando un ambizioso progetto di restauro del perimetro esterno – facciata compresa – con ricorsa delle tegole del tetto. Un’apposita commissione sta vagliando la possibilità di avere aiuti da Fondazioni e donatori. A settembre inizierà il restauro dell’affresco dell’ingresso di Sant’Ambrogio a Milano, nell’omonima chiesa, a cura degli insegnanti e studenti dell’Accademia di Brera. Un grande grazie al Collegio dei Capitani attuale e precedente, che ha deciso di finanziare l’opera. A lavori eseguiti, la Chiesa di Sant’Ambrogio verrà riaperta al culto ogni giovedì, con la celebrazione eucaristica in onore dello Spirito Santo, preceduta dall’adorazione eucaristica per le vocazioni sacerdotali.   

La formazione degli adulti

La fede, per mantenersi viva, richiede almeno tre accorgimenti: una robusta vita sacramentale, un serio impegno nelle opere di carità e una necessaria rimotivazione a partire dall’ascolto della Parola di Dio, anche mediata da variegate forme di catechesi per adulti. La nostra parrocchia, da anni, ha scelto la metodologia dei gruppi di ascolto della Parola nelle case e dei gruppi familiari nell’Unità Pastorale. Questa esperienza continuerà anche quest’anno, nella speranza di poter aprire altri gruppi, con il sostegno delle tre religiose. L’avvio è semplice. Un gruppo di persone amiche decidono di trovarsi mensilmente in una casa sufficientemente capiente. Al resto pensiamo noi. La seconda parte del Libro dell’Esodo ci accompagnerà lungo l’anno. I gruppi partiranno ad Ottobre. Segnaliamo inoltre il corso biblico cittadino che si svolgerà nel prossimo autunno e gli interessanti incontri mensili del Centro culturale San Magno. Con attenzione guardiamo anche alle proposte che il Movimento di Comunione e Liberazione, il Movimento dei focolari e l’Azione Cattolica offrono in Città. Ai genitori dell’Iniziazione cristiana verranno proposti tre incontri l’anno su temi inerenti la catechesi dei propri figli.

Per tutte le comunicazioni e per le proposte formative si può consultare il sito www.parrocchiasanmagno.it e i canali social della Parrocchia.

 

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