L'arcivescovo Delpini al Santuario di Legnano per la fine dei restauri - Foto, Video e testo omelia
- 26/05/21
- News Parrocchia
Nella festa di San Mattia Apostolo, venerdì 14 maggio, Legnano ha accolto la visita di sua Eccellenza, Monsignor Mario Delpini per il termine dei lavori di restauro, interni ed esterni, del Santuario della Madonna delle Grazie.
Una Santa Messa Solenne concelebrata con il prevosto di Legnano, mons. Angelo Cairati, i sacerdoti della Parrocchia di San Magno don Angelo Pargoletti e don Davide Toffaloni. Presente anche il Sindaco di Legnano Lorenzo Radice; l’assessore Lorena Fedeli; diversi componenti del Consiglio Comunale di Legnano, i componenti del Consiglio Pastorale ed Affari Economici della Parrocchia San Magno; il presidente della Famiglia Legnanese Gianfranco Bononi; il Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade, Giuseppe Pippo La Rocca; il Cavaliere del Carroccio Riccardo Ciapparelli; il presidente di Confcommercio Legnano, Paolo Ferrè; il presidente di Fondazione Ticino Olona, Salvatore Forte, tra loro anche Luca Roveda; Giuseppe Scarpa, autorità civili e militari.
Durante l’Omelia Monsignor Delpini, nel mese di maggio da sempre dedicato alla figura di Maria, ha sottolineato come: “Legnano abbia a cuore questo santuario e la cura con cui sono stati eseguiti i lavori”.
Riportiamo di seguito il testo integrale dell'Omelia di Mons. Mario Delpini, scaricabile anche cliccando qui.
Il santuario: una parola per la città
1. Maria delle Grazie e il suo santuario hanno qualche cosa da dire alla città?
Due ragazzi sordomuti dalla nascita hanno avuto il dono della parola e dell’udito per intervento miracoloso di Maria. La Madre di Gesù fa questa grazia: ascoltare e parlare. Ha incaricati i due giovani Salmoiraghi di portare un messaggio.
La devozione che ha circondato per secoli questo santuario in tutte le sue trasformazioni e anche in quest’ultimo restauro dice che la gente di Legnano e dintorni si ferma volentieri a pregare tra queste mura. Ai devoti che sostano in preghiera che cosa dice Maria. E che cosa dice a quelli a quelli che vorrebbero venire ma non possono, trattenuti dalla malattia o dalla distanza? E che cosa dice a tutti quelli che non si fermano, a quelli che non vogliono, non sanno ascoltare le cose di Dio, a quelli che non credono che Maria possa dire qualche cosa che li interessa, che può giovare alla vita? E che cosa dice a coloro che abitano in città senza essere nati a Legnano, venendo da altri paesi, da altre devozioni, vissute con altro entusiasmo?
2. Forse tre parole.
La liturgia che celebriamo, la parola di Dio che è stata proclamata, l’evento che ci ha qui radunati permette di ascoltare tre parole che possono diventare messaggi per la città.
2.1.Venite!
Il santuario è un invito. Un invito per la gente che passa per andare al cimitero, un invito per chi cerca un momento di silenzio, per sfogare una pena, affidare una intercessione, affrontare qualche domanda che inquieta, qualche paura che paralizza, qualche tristezza che rende greve la giornata.
Venite: datevi un po’ di tempo per pregare. Venite, pregate per imparare a guardare voi stessi e la vita con lo sguardo della fede. Imparate da me che sono beata perché ho creduto nell’adempimento della parola di Dio. Venite, pregate per sperimentare la comunione con il Padre, per opera di Spirito Santo: non siete mai soli. Venite, pregate, perché senza la preghiera si rischia di pensare il tempo come un insensato succedersi di cose da fare o da subire e non si riesce a riconoscere che la vita è una vocazione.
Venite, pregate, perché senza la preghiera la vita appare come una destinazione a morire, a perdersi nel nulla, mentre la preghiera lascia allo Spirito di Dio di alimentare il desiderio della vita felice ed eterna.
Venite, pregate, per le persone che amate: voi sperimentate che tutto l’amore che avete per il marito o la moglie, il figlio o la figlia, voi però non bastate per farle contente. Il cuore umano ha sete di infinito e voi siete finiti. Pregate che si aprano anche loro ad accogliere l’amore di Dio.
Venite, pregate perché ci sono momenti della vita in cui si devono prendere decisioni importanti e non bastano il buon senso e i suggerimenti dell’opinione corrente, c’è bisogno di una sapienza che viene dall’alto e che si accoglie nella preghiera umile e fiduciosa.
Venite, pregate!
2.2.Sperate!
Il santuario è un messaggio per chi entra e prega, per chi passa e pensa, per chi fa domande e ascolta le risposte di Dio, che in Maria si sono compiute e nei credenti ancora indicano la via.
Maria, la Madre di Gesù, è contemplata nei suoi misteri fino al compimento nella gloria.
Ecco che cosa dice Maria assunta nella gloria ai suoi figli: “Sperate!”,
La festa di san Mattia apostolo mette in evidenza il senso della missione apostolica: uno divenga testimone, insieme con noi, della sua risurrezione (At 1,22). Ecco perché esiste la Chiesa: per dire alla gente di tutti i tempi e di tutti i luoghi: “Sperate”.
La lettera agli Efesini proclamata in questa celebrazione rivela l’altezza della dignità di ogni persona e la vocazione per cui tutti sono vivi. In sostanza dice: “Sperate! Siete fatti per essere figli nel Figlio, siete fatti per essere partecipi della vita di Dio. Sperate!”.
Così dice anche questo santuario accanto al cimitero, così dice Maria:
“Sperate! Ricordatevi che tutti devono morire, ma soprattutto ricordate che tutti siete chiamati a risorgere! Sperate: anche se talora vi sentite scoraggiati per esiti deludenti, per situazioni troppo complicate o troppo dolorose, continuate a guardare avanti con fiducia, l’esito di tutto non sarà il fallimento, ma la gloria! Sperate: anche se talora vi sentite troppo soli o troppo dimenticati, continuate a sperare: tutti siamo chiamati alla comunione dei santi che sazia ogni desiderio di amore e alla comunione con Dio che sazia ogni desiderio di essere amati.
Sperate: anche se talora vi tormentano sensi di colpa, rimorsi per il male compiuto, l’impressione di non valere niente e di non aver fatto niente di buono, continuate a considerare la misericordia di Dio che ci ha creati per amore e ci vuole perdonare, salvare, rendere felici per amore. Sperate!”.
2.3.Andate!
Le porte del santuario sono aperte per entrare. È invito.
Ma le porte del santuario sono aperte anche per uscire: è una missione.
Maria, la Madre di Gesù, da questo santuario, rivolge quindi una terza parola a coloro che vengono a pregare e imparano a sperare.
“Andate, avete una vita da vivere, avete un servizio da rendere, avete un cammino da compiere per entrare nella terra promessa!
Andate, abbiate stima di voi stessi: così come siete andate bene per vivere, per amare, per servire.
Andate, non abbiate paura: il tempo è una occasione da vivere, anche se ci sono tempi buoni e tempi grami; non abbiate paura, andate, andate insieme, andate fiduciosi. Gesù è sempre nella sua Chiesa, Gesù è sempre con voi, fino alla fine del tempo”.
Così celebriamo il compimento dei lavori per assicurare solidità e recuperare la bellezza del santuario. Insieme con la gratitudine per tutti coloro che hanno contribuito ed eseguito l’opera, noi ascoltiamo le tre parole che il santuario dice alla città: “Venite! Sperate! Andate!”
La celebrazione, ridotta come numero di partecipanti a causa delle restrizioni per l'emergenza sanitaria in corso, è stata trasmessa in diretta streaming ed è possibile rivederla qui di seguito.
Ecco la fotogallery, con immagini raccolte anche dalle testate giornalistiche locali presenti alla celebrazione