La Via Crucis nel tempo del Coronavirus

Che il Coronavirus sia la Croce di oggi l'abbiamo capito tutti. E sarebbe davvero bizzarro, in questo venerdì di Quaresima, pensare di tenere davanti agli occhi qualcos'altro mentre ripercorriamo la Passione e morte di Gesù. Ma la Via Crucis ci insegna che al Calvario si arriva attraverso una strada. Ed è proprio ritrovare un percorso in quest'immane sofferenza lo sforzo che vorrei provassimo a fare oggi nella preghiera. Ricordandoci che in questo cammino non siamo soli: in tanti questo dolore l'hanno già vissuto in Cina prima di noi; e tanti - ormai l'abbiamo capito - in altre parti del mondo lo vivranno ancora, anche quando noi ne saremo usciti. Per questo su tutti oggi, meditando sulla Passione del Suo Figlio, invochiamo l'abbraccio misericordioso del Padre.

 

I STAZIONE
GESU' È TRADITO

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

«Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei dodici, e insieme a lui una gran folla con spade e bastoni, da parte dei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo. Colui che lo tradiva, aveva dato loro un segnale, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; prendetelo». E in quell'istante, avvicinatosi a Gesù, gli disse: «Ti saluto, Rabbì!» e lo baciò. Ma Gesù gli disse: «Amico, che cosa sei venuto a fare?». Allora, avvicinatisi, gli misero le mani addosso e lo presero». (Matteo 26,47-50)

Da dove è spuntata fuori questa tragedia del Coronavirus? È una domanda che ci poniamo poco. E anche chi se la pone tende a buttarla sul complottismo: «È un virus venuto fuori da questa o quella manovra torbida», ci dice. Ma possiamo davvero fermarci qui? Possiamo ignorare che all'inizio di tutto questo, ovunque, c'è stato un tradimento? Lo abbiamo visto in Cina, quando ancora ascoltavamo un po' distratti le notizie su questa malattia: a permettere il diffondersi del contagio è stato il tradimento di chi ha ridotto al silenzio i medici che denunciavano la gravità della situazione. Ma pensiamoci bene: altrove è stato davvero diverso? Non è stato un tradimento anche quello di tutti i governanti che nei loro Paesi inizialmente hanno minimizzato perché non ci si poteva permettere di fermarsi? E non è un tradimento anche quello di chi ancora oggi, anche là dove la malattia miete tante vittime, non si rassegna se non con la minaccia delle forze dell'ordine a rimanere in casa? Non è un tradimento anche sprecare il tempo sui social network ad alimentare polemiche inutili, anziché prenderci cura gli uni degli altri?

 

Signore, insegnaci
a ripartire
dalla Tua fedeltà.
Dal tuo amore
che al contrario del nostro
rimane per sempre

Padre nostro...


 

II STAZIONE
GESU' È CONDOTTO AL CALVARIO

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

«Allora Pilato lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Presero dunque Gesù; ed egli, portando la sua croce, giunse al luogo detto del Teschio, che in ebraico si chiama Golgota, dove lo crocifissero, assieme ad altri due, uno di qua, l'altro di là, e Gesù nel mezzo» (Gv 19, 16-18)

 

Partecipando alla Via Crucis sulla Via Dolorosa a Gerusalemme una delle cose che mi ha sempre colpito molto è il breve tratto nel quale si passa in mezzo al suq, il mercato, che va avanti imperterrito col suo comprare e vendere. Forse anche ai tempi di Gesù, mentre lui passava in catene condotto al Calvario, sulla strada c'era chi non ci faceva neppure caso, ma andava avanti con gli affari suoi. Quest'immagine mi è tornata in mente nei giorni in cui il Coronavirus ci ha portato a sostare davanti alla Diamond Princess, la nave da crociera bloccata in quarantena in Giappone. Il contrasto era altrettanto forte: una nave pensata per vacanze spensierate che si trasformava in un Calvario di contagi che ha portato qualcuno addirittura alla morte. E se fosse davvero questa l'icona più fedele dei Calvari di oggi? Tate volte - anche in queste Vie Crucis - abbiamo sostato nelle periferie fisiche ed esistenziali del mondo di oggi. Ma in una società liquida come la nostra, dove il grande virus che penetra ovunque è l'indifferenza, quanti Calvari si nascondono anche nei luoghi più impensati?

 

Signore, non avremmo
mai immaginato
che anche le nostre città
potessero diventare un Calvario.
Insegnaci ad attraversarle
oggi come hai fatto tu:
donando la vita
nei gesti di ogni giorno

 

Padre nostro...


 

III STAZIONE
GESU' INCONTRA SUA MADRE

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

«Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima"». (Luca 2,34-35)

 

Colpisce tutti il Coronavirus, anche questo ormai l'abbiamo capito. E allora mi viene da capovolgere l'immagine classica di Maria che incontra il Figlio sulla via della Croce. Mi viene da pensare a quella «spada che trafigge l'anima» come a una malattia che si insinua persino nel corpo incorruttibile di lei, Tua madre. Quante mamme in questi giorni - dopo aver lanciato un'ultima occhiata ai propri figli, mentre venivano portate via con l'ambulanza ad alta protezione - sono rimaste improvvisamente da sole nel loro Calvario del letto della terapia intensiva? Strappate via da tutti quelli di cui fino a ieri erano loro a prendersi cura. Quante famiglie sono state spezzate da questa tragedia. E anche quante - al contrario - proprio in questo periodo di forzata reclusione hanno riscoperto che la bellezza dello stare insieme è inseparabile dalla fatica di incontrarsi davvero gli uni gli altri.

 

Signore, sii vicino
alle nostre famiglie
in questi giorni difficili.
Custodisci i nostri cari
e dona a tutti noi
la grazia di utilizzare bene
questo tempo in cui nelle case
ci ritroviamo
più a lungo insieme.

 

Padre nostro...


 

IV STAZIONE
GESU' CADE SALENDO AL CALVARIO

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

«Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima» (Isaia 53,2-3)

 

Tra le immagini più dure di quest'epidemia misteriosa c'è quella che abbiamo visto alla televisione nelle prime settimane: dalla Cina i video mostravano persone che improvvisamente barcollavano e cadevano per strada, senza che nessuno si avvicinasse ad aiutarle per paura del contagio. Non è accaduto solo in Cina. Nelle ultime settimane immagini molto simili sono arrivate anche dall'Iran, un altro Paese dove per il coronavirus si sta soffrendo tantissimo. Precipitare a terra per un male che ti svuota, ti toglie le forze. Come contrasta questo dramma con altre immagini di queste settimane: quelle delle risse al supermercato, per contendersi l'ultimo pacchetto sullo scaffale. O anche l'incetta di mascherine o altro materiale sanitario arraffato per salvaguardare solo se stessi, quando non addirittura per speculare su questa tragedia. Perché? Non è forse quest'egoismo un altro virus che butta a terra gli altri intorno a noi in una maniera ancora più violenta?

 

Signore, aiutaci a capire
che non è la nostra lotta
a tenerci in piedi.
Ma solo la mano
compassionevole
di tutti quanti
si prendono cura di noi.

 

Padre nostro...


 

V STAZIONE
GESU' È SPOGLIATO DELLE SUE VESTI

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

"I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato - e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca". (Giovanni 19,23)

 

Non è decisamente una tunica tessuta tutta d'un pezzo. Sono al contrario tanti strati di protezione la veste di cui hanno bisogno oggi i medici e gli infermieri per fare il loro duro lavoro nelle corsie degli ospedali dove sono presenti i malati di Coronavirus. Eppure anche questi camici oggi sono una reliquia della Tua Passione. E sappiamo quanto comincino a scarseggiare questi beni preziosi per salvare vite. Ogni giorno che passa ci ritroviamo sempre più spogliati: poche mascherine, pochi posti in terapia intensiva, pochi respiratori, persino pochi farmaci adesso. E ci assale sempre di più un dubbio atroce: finiremo anche noi per ritrovarci ad affidare alla sorte la vita e la morte?

 

Signore, dacci il coraggio
di non spogliare
ma condividere.
E la sapienza
per trovare forme
sempre nuove per moltiplicare
i beni che Tu ci hai donato.

Padre nostro...


 

VI STAZIONE
GESU' MUORE SULLA CROCE

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

«Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito". Detto questo, spirò. Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: "Veramente quest'uomo era giusto"». (Luca 23,44-47)

 

Ogni giorno si chiude con il bollettino dei morti da Coronavirus. Ogni giorno crescono in Italia, sì, ma ormai anche in ogni altro angolo della Terra. E il pensiero corre avanti: a chi toccherà domani? E adesso che il virus sta arrivando anche lì, come fare a "restare a casa" chi vive in una baraccopoli? Chi soccorrerà i malati in quei Paesi dove i reparti di terapia intensiva semplicemente non esistono? «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». È l'unica preghiera che è rimasta anche sulle nostre nostre labbra. Mai quanto in questa situazione stiamo sperimentando la nostra debolezza. Ci sforziamo nel fare ciascuno la propria la parte, i politici mettono in campo le loro soluzioni; ma i risultati sembrano non arrivare mai. Dona anche noi la fede del centurione, gli occhi per vedere anche oggi nella Tua Croce una luce che illumina il cammino.

 

Signore, accogli questi
fratelli nel Tuo Regno.
Asciuga le lacrime
di chi li piange
e fa che quando tutto sarà finito
non dimentichiamo
troppo in fretta
questo lunghissimo
Venerdì Santo di oggi.

 

Padre nostro...


 

VII STAZIONE
GESU' E' DEPOSTO NEL SEPOLCRO

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

«Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù» (Giovanni 19,41-42)

 

Non c'è tempo da perdere per seppellire. Anche oggi. Si deve ricorrere alle soluzioni pratiche, come il convoglio dell'esercito per trasportare le bare dal cimitero di Bergamo ormai saturo. Anche i funerali sono forzatamente ridotti a una rapida benedizione, coi soli parenti più stretti.
Queste morti ci hanno riportato al silenzio del Sabato Santo. È così in tutte le nostre chiese, vuote del nostro ritrovarsi a celebrare l'Eucaristia. Ma è un silenzio che si espande anche oltre i paletti della nostra tenda. Moschee, sinagoghe, templi: da una parte all'altra del mondo, uno alla volta si stanno svuotando tutti. Anche nel mondo laico qualcuno comincia a dire che no, non è proprio il caso di uscire sul balcone a cantare con tutti questi morti.

 

Quanto durerà, Signore,
questo nostro silenzio?
Ci eravamo abituati
a una manciata di ore,
persino un po' affrettate,
perché c'era già
la Messa di Pasqua
da preparare.
Oggi ci fai riscoprire
che non è scontata
l'alba del terzo giorno.

Sostieni la nostra fede.
Per poter correre di nuovo
con lo stupore di Pietro,
quando Tu vorrai,
all'incontro con Te.

 

Per i meriti della Sua Passione e Croce
il Signore ci benedica e ci custodisca.

Amen


Testi di Giorgio Bernardelli, giornalista della rivista Mondo e Missione e del sito mondoemissione.it, ha lavorato per dieci anni alle pagine di informazione religiosa di Avvenire, quotidiano con cui tuttora collabora oltre che con il portale internazionale di informazione religiosa VaticanInsider. Porta nel cuore Gerusalemme, città a cui ha dedicato diversi libri e che racconta nella rubrica La porta di Jaffa sul sito www.terrasanta.net. 

Fonte: http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=3677