In Pugnam e colle per corvum amor et fulgor

 

La leggenda che diede a Sant'Erasmo la sua bandiera e' collegata alla storia del convento di Santa Caterina, dove abitò e scrisse le sue opere Bonvesin de la Riva. Il corvo, simbolo della contrada, ricorda infatti il nero volatile che secondo la tradizione si recava ogni giorno in visita dagli eremiti raccolti in preghiera all'interno dell'ospizio.

La leggenda narra che dal convento ogni giorno sparissero dei pani destinati alla mensa frugale dei frati. I frati disposero un servizio di guardia e fu così che videro un corvo prelevare un pane. 

Seguendone il volo, i frati videro che il corvo si dirigeva verso una piccola altura sulla quale vi erano tre anziani che, al giungere del corvo presero il pane e lo divisero benedicendolo. Li consumarono serenamente, mentre il corvo si riposava dal volo al centro della tovaglia.

 

Vicino all'altura c'era una piccola cappella con l'immagine di Sant'Erasmo e visto il prodigio, i frati aiutarono i tre anziani e così ebbe inizio la costruzione del primo Ospizio che come bandiera ebbe l'immagine del corvo con le ali azzurre sulla tovaglia bianca.

L'esistenza dell'ospizio nella storia e' confermata da scritti risalenti al XIV secolo, ed e' probabile che a fondare l'edificio, diventato poi teatro della leggenda, sia stato lo stesso Bonvesin de la Riva.

La piccola chiesetta dedicata al santo sorge sulla statale del Sempione ed e' stata costruita sui resti di un tempietto medioeva

le: al suo interno e' conservata una preziosa pala d'altare attribuita a Benvenuto Tisi, detto il Garofalo.

La bandiera di Sant'Erasmo e' azzurra e bianca, colori che rappresentano rispettivamente il cielo e la carita', l'amore e la saggezza.

Testi tratti dal sito di Contrada