Il discorso alla città di Mons. Angelo Cairati nel giorno del Santo Patrono

Pubblichiamo il testo integrale del discorso alla città di Mons. Angelo Cairati nel giorno del Santo Patrono pronunciato durante l'omelia nella Santa Messa in onore di San Magno. Sotto potete trovare il video dell'omelia tratto dalla diretta streaming ufficiale della celebrazione.
 


Abitare con il cuore la città
Legnano, Basilica di San Magno
5 Novembre 2019

 

Il pastore e il mercenario. Il Vangelo ci propone queste due figure: una virtuosa e l’altra scadente, perniciosa per la collettività.

Non è facile oggi essere pastori, sia in ambito religioso, sia in ambito civile. La gestione delle persone è affare impegnativo. Ma non è legittimo affrontare il mandato di governo pubblico o religioso con lo spirito mercenario di chi dice: non è roba mia. Né può farlo chi non ha una buona resilienza agli urti, talvolta aspri, che l’esposizione pubblica, a torto o a ragione, non risparmia.

Delineiamo qui almeno tre, fra i vari compiti del pastore, cioè di chi si accinge a governare in nome di Dio o degli uomini:

 

  • Favorire l’emergere dei beni relazionali nella comunità:

 Il sociologo Pier Paolo Donati ha pubblicato di recente, per i tipi di Rubettino un saggio dal titolo: “Scoprire i beni relazionali”. Se vogliamo che la gente abbia a cuore il bene comune, va mutata la qualità delle nostre relazioni: la sfiducia, l’intervenire emozionalmente sul sentito dire, la volgarità del linguaggio, l’altrui denigrazione con attacchi personali e agli affetti più cari, la condanna inappellabile, l’uso distorto dei mezzi di comunicazione sociale. Tutto questo armamentario negativo non aiuta a creare ponti, genera invece cattive relazioni, divide ed intralcia l’impegno  per il bene comune sia nelle comunità religiose, sia in quelle civili. Il tessuto sociale va costantemente rigenerato, anche a Legnano, raccontando il positivo che c’è, l’onestà di tanta gente che cura il lavoro, gli affetti e si presta volentieri nel tempo libero. Persone che magari inconsciamente trasformano in ‘capitale sociale’ doti e competenze, fede e operosità.

  • Promuovere un lavoro intergenerazionale:

Abbiamo una Costituzione frutto della convergenza di diverse anime politiche, che ci ha donato, nella sua prima parte, una bella pagina di umanesimo possibile. Essa ci unisce tutti, credenti e non credenti, cattolici e altrimenti religiosi. Il ‘mai più la guerra tra di noi’, che l’ha generata, è il metodo che ancora oggi deve unire la nostra Città, nello sforzo di rendere i giovani protagonisti del nostro e loro futuro. Guardiamo con simpatia l’affacciarsi di giovani donne e giovani uomini in politica, anche nella nostra Legnano. Essi vanno preparati e non utilizzati, pena la loro disillusione e il conseguente disamore alla cosa pubblica. Auspichiamo cammini formativi trasversali, condivisione di valori comuni, pur nei diversi riferimenti politici, ferma condanna di ogni forma di disumanità, amore alla vita di tutti, discriminazione di nessuno, nè per sesso, colore della pelle, fede religiosa, ceto e censo.

  • Prendersi cura delle fragilità:

Il buon pastore si prende cura anzitutto dei più fragili. Non si allontana mai dal rapporto con la sua gente, si avvale di collaboratori capaci e competenti, non punta al plauso pubblico ma alla pace della sua coscienza. Per questo non scende a compromessi vergognosi e non cede a lusinghe corruttive. La casa, il lavoro, la fatica delle coppie, gli anziani, l’integrazione di chi arriva, l’attenzione agli edifici scolastici e di chi ne usufruisce, lo snellimento burocratico, la cura del creato debbono essere affrontati con spirito di sussidiarietà. Occorre un’autentica ‘governance’ anche per la nostra Città, cioè una virtuosa collaborazione tra pubblico e società civile. In questo possiamo garantire già sin d’ora la presenza delle nostre comunità cristiane. Il bisogno umano non conosce barriere, è universalmente percepibile e la sua presa in carico dice il grado di civiltà di una Città.

 

Legnano ha patito già abbastanza, ci appelliamo a tutti coloro che entreranno nell’agone elettorale: che la gente abbia a scegliervi non per la denigrazione dell’avversario, ma per la bellezza dei vostri programmi, per il fascino etico delle vostre persone, per il vostro desiderio di promuovere un’amicizia civica tra tutte le forze presenti sul territorio. 

La nostra preghiera vi accompagna.

 

Mons. Angelo Cairati