Giornate diocesane 2018: solidarietà, famiglia, vita, malati

Nella sua lettera alla Diocesi, il nostro Arcivescovo ha affidato alle comunità cristiane e alle realtà ecclesiali della Diocesi un compito impegnativo: essere sale e lievito. «La comunità dei discepoli del Signore è presente nel contesto in cui vive come il sale della terra, la luce del mondo, il lievito che fa fermentare tutta la pasta. Nella complessità del nostro tempo coloro che condividono la mentalità e i sentimenti di Cristo hanno la responsabilità di testimoniare come la fede diventi cultura, proponga una vita buona, desiderabile per tutti, promettente per il futuro del Paese e dell’Europa».

Ed è sempre monsignor Delpini a indicarci le vie per concretizzare questo compito: «gli ambiti di questa declinazione sono quelli della generazione (famiglia, figli, nonni), della solidarietà (logica di inclusione, a partire dalle tante periferie che le nostre società generano), dell’ecologia integrale (legando dentro il concetto della cura ambiente e uomo, mondo e società, produzione e risposta ai bisogni), del dialogo (come incontro e reciproca contaminazione, secondo la logica del meticciato, tra culture, religioni), del primato della trascendenza (per non perdere la radice mistica che ogni religione richiama, senza la quale non c’è fondamento al legame sociale, al vivere insieme), della sinergia tra i vari soggetti, secondo la logica della pluriformità nell’unità, che in questo caso è anche la logica della sussidiarietà».

Le quattro giornate diocesane, che celebreremo tra gennaio e febbraio 2018 (21 gennaio lavoro & sociale, 28 gennaio famiglia, 4 febbraio vita, 11 febbraio malato) intendono accompagnare le nostre comunità e eseguire il compito affidato. Scopo ultimo di questo periodo che precede la Quaresima sarà di stimolare il vissuto quotidiano delle parrocchie, dei nostri gruppi, delle associazioni, dei movimenti a vivere con sempre maggiore determinazione questo compito di dare sapore e senso alla vita del mondo.